In un minuzioso Diario di Bordo emergono tutte le tappe di uno storico viaggio per rimettere piede a Pola dopo 77 anni.
Ritorno alla Terra dei Padri, è la cronaca di un’avventura che trascende i confini geografici e tocca le profondità dell’anima. Questo Libro, da cui verrà tratto un documentario, vi porterà oltre le divisioni del mondo moderno, in un viaggio verso la riconnessione con le nostre radici, trasformando la perdita in speranza.
“Un viaggio straordinario. A ritroso nel tempo, di quelli capaci di far riaffiorare ricordi mai cancellati del tutto. “
RAI Ufficio Stampa
“Klizia e il suo equipaggio percorreranno oltre 800 miglia di navigazione. “
RAI News
“Questo evento rappresenta un modo di Riunire i Fili della nostra Storia, ed un’importante occasione di far conoscere una storia ricca di Valori e di una straordinaria capacità di ricostruire una vita partendo da zero.”
RAI Cultura
“Il viaggio, a bordo del 10 metri “Klizia”, imbarcazione appartenuta ad una famiglia di pescatori istriani, è partito da Alghero lo scorso 30 luglio e si concluderà a Rovigno il prossimo 30 settembre. “
ANSA
“Un viaggio straordinario. A ritroso nel tempo, di quelli capaci di far riaffiorare ricordi mai cancellati del tutto. “
L’Unione Sarda
“Un’iniziativa che porterà a ripercorrere a ritroso le tappe del passato della comunità giuliano-dalmata in esilio per un RITORNO ALLA TERRA DEI PADRI.”
A.N.V.G.D.
“In occasione dell’Eudi Show di Bologna, verranno proiettate le prime immagini del Docufilm prodotto dalla Time Multimedia per l’Ecomuseo Egea con la regia di Igor Biddau. “
Giornale di Sicilia
“È arrivata – via terra – nel territorio ferrarese l’imbarcazione Klizia, che sta conducendo alcuni discendenti di antiche famiglie di esuli nel viaggio a ritroso sulle orme dei padri, a partire da Fertilia (Alghero).”
Comune di Ferrara
“Leggere questo diario è stata una doppia sorpresa: avvincente come i diari di bordo di un tempo, carico di valore documentale come un volume storico.”
Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto
“Sosteniamo convintamente questa iniziativa, per il recupero, la riscoperta di una storia che è anche ferrarese e che parla di radici, di unione di genti e di esperienze, esperienze anche molto difficili, nel segno del lavoro e di comuni valori.”
Alan Fabbri, Sindaco di Ferrara
Abbiamo voluto ripercorrere a ritroso la navigazione compiuta nel 1948 da 53 famiglie di esuli che, a bordo di 13 pescherecci, sono partite da Chioggia per giungere a Fertilia, dove un giovane prete nativo di Rovigno aveva sognato di creare una nuova Pola. Una grande avventura che ha in sé i connotati di una straordinaria impresa, portata avanti anche grazie ad una serie di situazioni favorevoli e di fortunate coincidenze, che ci hanno fatto credere di essere stati protetti da coloro cui questo viaggio era dedicato.
Mauro Manca
Mauro Manca, organizzazione e autore di questo Diario di Bordo, ci racconta come è venuta l’idea di un viaggio così impegnativo, ma allo stesso tempo sfidante e rivoluzionario.
“Sono trascorsi parecchi giorni prima di avere il coraggio di dire a voce alta ciò che nel nostro cuore era già chiaro: — Dobbiamo partire col Klizia, ma come facciamo a convincere Giulio, non accetterà mai!
Le difficoltà sembrano insormontabili.
Una volta stabilite le tappe abbiamo quindi tracciato la rotta. Le città principali sono: Livorno, Gaeta, Ferrara, Chioggia, Venezia, Gorizia, Muggia, Capodistria, Pirano, Rovigno e Pola, oltre ovviamente a Trieste. Rovigno, città in cui nacque Don Francesco Dapiran, doveva essere ufficialmente la tappa finale del viaggio, per evitare che Giulio, al solo sentir nominare Pola, si rifiutasse di accettare la proposta.
— Portare Giulio a Pola dopo 77 anni sarebbe però il modo giusto per chiudere un cerchio rimasto aperto tutta la vita, che molti esuli, purtroppo, non sono mai più riusciti a chiudere. “
Marina B.
“Da figlia di esule ho letto questo libro cercando di rivivere i racconti di mia madre. I luoghi descritti mi hanno fatto ritornare all’infanzia.”
Questo progetto nasce con la partnership con la Rai a breve si trasformerà in un Docufilm. Il documentario, opera del regista Igor Biddau, racconta il viaggio storico del Ritorno alla terra dei Padri riuscendo a cogliere, con delle immagini suggestive, i momenti più iconici e affascinanti di questa avventura.
Nato a Pola, in Istria, il 13 agosto del 1938 è giunto a Fertilia, dopo l’esodo, nel febbraio del 1947 all’età di 8 anni. Figlio di un militare sardo, arruolato nella Guardia di Finanza, e di madre istriana di Pisino, è il vero protagonista del viaggio. Comandante e proprietario del Klizia è tornato per la prima volta a Pola, nella sua terra natale, dopo ben 77 anni.
Appena siamo entrati nel golfo di Pola ed ho visto l’Arena, nella mia mente si sono ravvivati i ricordi della mia infanzia. Ho pensato a mia madre, a mio padre che lavorava all’arsenale ed a mia sorella Laura, che mi portava per mano dal monte Castagner, dove abitavamo, fin giù al porto, per portare il pranzo a mio padre, che non si poteva muovere. Ho percorso un viaggio fra i miei ricordi di bambino, e ho rivolto un pensiero per tutti gli esuli che non sono mai più tornati a rivedere il luogo in cui sono nati
Nato ad Alghero il 13 marzo del 1971, rappresenta il frutto del grande esempio di integrazione che si è compiuto a Fertilia. Madre nata in Campo Profughi a Gaeta da genitori fiumani e padre sardo, anche se con origini materne provenienti dalla toscana, giunto a Fertilia per via della presenza dell’aeroporto militare in cui prestava servizio il padre.
Questo incredibile viaggio ha il sapore di un’avventura a ritroso nella storia di Fertilia e di tante altre comunità che, per vari motivi, hanno abbandonato la terra in cui sono nati per far germogliare il seme di una nuova vita, trasformando le ceneri di una tragedia in un concime in grado di rendere fertile la terra in cui sono cresciute. Sono felice di aver potuto navigare a bordo del Klizia, per riunire simbolicamente i fili della storia di tante famiglie, oggi sparse per il mondo, superando i confini politici per riscoprire il sapore di una vera dimensione europea
Nato a Sondrio il 18 aprile del 1970 è il figlio del Comandante del Klizia. La sua avventura a bordo è stata certamente significativa ed ha contribuito a rendere l’importanza del titolo del viaggio. La trasmissione di saperi, culture ed identità tra padre e figlio, infatti, è un elemento che ci deve aiutare a comprendere il valore profondo della parola “identità.
Il Ritorno alla Terra dei Padri per me è stato il ritorno alla terra di mio padre! Ho provato una grande ammirazione per lui, che nonostante l’età, si è messo a disposizione concedendosi completamente e rendendo possibile la realizzazione di quello che a noi, fino a pochi mesi fa, sembrava un sogno irrealizzabile. Vivere questo viaggio al suo fianco, ed abbracciarlo all’arrivo insieme ai miei tre figli, è stata una grande emozione, che non riesco a descrivere.
Nato ad Alghero il 29 marzo del 1973 da madre veneta e padre sardo, rappresenta un’altra meravigliosa esperienza dell’identità multiforme di Fertilia. Il suo viaggio è stato un percorso di ricongiunzione tra la sua sardità ed il profondo legame che lo tiene unito alla cultura veneta e ferrarese cone un cordone ombelicale.
Quando il Klizia ha immerso la sua chiglia nelle acque della Laguna Veneta ho percepito immediatamente, dentro di me, un sentimento di familiarità con questa terra. Fertilia non può e non deve dimenticare il valore e l’importanza della comunità di coloni che hanno contribuito, con la loro grande tradizione e con il duro lavoro, a trasformare le terre paludose e malsane della Nurra algherese in un emblema di fertilità, che ha riguardato anche la socialità ed il modo di vivere della nostra comunità.
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Sì, il libro presenta una sezione dedicata con foto ad alta risoluzione a colori che immortalano i momenti salienti del viaggio. La narrazione principale è stampata in bianco e nero, ma è arricchita con elementi grafici di qualità per un’esperienza di lettura unica.
Sì, il libro presenta una sezione dedicata con foto ad alta risoluzione a colori che immortalano i momenti salienti del viaggio. La narrazione principale è stampata in bianco e nero, ma è arricchita con elementi grafici di qualità per un’esperienza di lettura unica.
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